Teatro

Dal 1995 a oggi è già più di un quarto di secolo. Anni di copioni mandati a memoria, ricerche storiche, letterarie e linguistiche e il costante esercizio di empatia con i personaggi per comunicare emozioni al pubblico. 

La prima volta è stata alla fine dell’estate del 1995. Qualcuno mi propose di unirmi a un gruppo di ragazzi che stavano preparando uno spettacolo di beneficenza e ho accettato.

Debuttammo nella primavera del 1996. Era un musical con soli due personaggi che recitavano: io ero uno dei due.

Decidemmo di ripetere l’esperienza e preparammo nuovi spettacoli musicali negli anni successivi. A me spettava sempre la parte recitata. A un certo momento il gruppo assunse il nome Ritmo Strambo, forse al terzo o quarto anno.

Nel 2002 qualcuno mi descrisse come “uno bravo” alla compagnia Verbavolant di Verona, che aveva bisogno urgente di un attore. Mi contattarono e per un po’ ho recitato in entrambi i gruppi. 
Ma dopo soli due allestimenti e poche repliche, a causa di problemi personali tra i soci, l’anno dopo la compagnia praticamente si sciolse. 

Nel 2004 curavo la regia per un nuovo spettacolo per Ritmo Strambo, di cui avevo anche scritto il copione. Chiamai a collaborare la ex regista di Verbavolant. Da cosa nasce cosa e lei mi propose un nuovo progetto: aveva l’idea di un copione da scrivere e voleva rifondare la sua vecchia compagnia.

La mia esperienza con Ritmo Strambo era ormai alla fine. Dopo nove anni avevo voglia di crescere artisticamente e il gruppo non era in grado di seguirmi. Per breve tempo ho riunito alcuni attori nel gruppo che chiamammo I Minolli – un omaggio a Massimo Troisi nel decimo anniversario della scomparsa – con il progetto di allestire brevi atti unici. Questo gruppo è poi confluito nella rifondazione di Verbavolant.

Alcune date
1995
Entro a far parte per la prima volta di un gruppo teatrale e inizio le prove del mio primo spettacolo. Imparo come si sta sul palcoscenico.
1996
Debutto davanti a un pubblico con il musical "Il villaggio nascente"
2002
Mi contattano per recitare con la compagnia Verbavolant
2003
Debutto con la nuova compagnia in "L'ultimo unicorno"
2004
La mia prima regia teatrale con "Lo scaldaletto" e il gruppo teatrale Ritmo Strambo. Nello stesso anno metto insieme il gruppo "I Minolli"
2005
Lascio Ritmo Strambo e scrivo il copione di "Re Artù" in collaborazione con Verbavolant, che contribuisco a rifondare.
2006
Debutto di "Re Artù" con Verbavolant.
2007
"La signorina Papillon" è l'ultimo spettacolo con Verbavolant.
2009
Dopo alcune collaborazioni, entro a far parte del Gruppo Popolare Contrade
2010
Sono eletto nel Consiglio Direttivo del G.P.C.
2011
Sono eletto vicepresidente del G.P.C.
2015
Scelgo di entrare a far parte della Filodrammatica Partenopea
2016
Entro nel Consiglio Direttivo della Filodrammatica Partenopea
2019
Sono eletto vicepresidente della Filodrammatica Partenopea.
2021
Sono eletto nel Consiglio Direttivo della FITA provinciale e ricevo l'incarico di vicepresidente (fino al 2022)

Dal 2005 mi dedicai al nuovo progetto con Verbavolant: nel giro di qualche mese scrissi il nuovo spettacolo con la collaborazione della mia nuova “socia” e mettemmo insieme un gruppo di attori o aspiranti tali.

Oltre a scrivere, mi occupai in prima persona di progettare e costruire le scenografie, preparare la colonna sonora, allestire gli impianti di amplificazione, preparare la regia e produrre di fatto lo spettacolo. Non ho fatto la regia.

Debuttammo nell’estate del 2006 e le repliche in giro per la provincia continuarono fino all’inizio dell’anno successivo. L’intesa artistica funzionava bene, così quando i teatri ci chiesero anche uno spettacolo alternativo, in un solo mese allestimmo una bella versione della Signorina Papillon di Stefano Benni. A distanza di quasi vent’anni penso che quella fu la mia interpretazione più riuscita, soprattutto nelle repliche successive.

Invece dietro le quinte si stava ripetendo la situazione di quattro anni prima: la regista questa volta aveva me come bersaglio; così, per quanto io abbia tentato di evitarlo, questo fu l’ultimo spettacolo della compagnia prima che si fermasse ancora.

Io mi sono preso una pausa dal teatro. Era il 2007, quell’anno ho cambiato lavoro due volte, poi ho anche cambiato casa e mi sono messo a dipingere per alcuni mesi: cercavo un po’ di riposo dopo anni molto faticosi e troppo affollati.

Nei primi anni di Ritmo Strambo avevo conosciuto il regista di una compagnia dialettale veronese. Più volte, negli anni successivi, mi ha chiesto di recitare con lui, ma io ero sempre impegnato in altri progetti teatrali. E non volevo recitare in veronese.

Verso la fine del 2008 mi chiamò prima perché aveva bisogno di una consulenza di regia, poco tempo dopo, invece, per la revisione di un copione e infine mi offrì di entrare nella sua compagnia.

Così, nel 2009 entrai nel Gruppo Popolare Contrade di Pescantina.

In questa compagnia ho avuto la responsabilità – e il privilegio – di riscrivere a mio piacimento le mie battute, potendo scegliere di recitare in italiano, napoletano, romanesco e perfino in genovese.

In realtà, ho finito per fare la revisione di tutte le battute nei copioni, in modo via via sempre più consistente, fino a riscriverli per buona parte.

Il mio apporto alla compagnia fu sostanziale. Fui eletto al Consiglio Direttivo già dopo pochi mesi e alla scadenza, nel  2011, diventai il vicepresidente.

Ho creato il sito web, la casella email, il logo dei 20 anni di attività e il gruppo di discussione via email per i membri del direttivo. Prima di me c’erano solo telefonate e posta cartacea.

Eppure il mio lavoro di scrittura non è mai stato riconosciuto in alcun modo sui copioni né sulle locandine. Inoltre, alcuni alcuni attori non hanno mai accettato la mia presenza in quanto non veronese.

Nel 2012 questi problemi sono esplosi con veri e propri atti di razzismo e sono andato via sbattendo la porta.

Pensavo di aver chiuso con il teatro.

Da un paio di anni mi ero appassionato alla fotografia, da tre ero socio volontario del CICAP e queste attività assorbivano abbondantemente tutto il mio tempo libero.

Del resto, l’idea stessa di ricominciare da zero in un nuovo gruppo mi ripugnava. La possibilità di ritrovarmi  di nuovo a sbattermi per persone che si sarebbero rivelate essere ipocrite e razziste era concreta.

È andata così fino al 2014, quando mi ricordo che a Verona esiste la  Filodrammatica Partenopea, una compagnia teatrale napoletana che mette in scena il teatro di Eduardo. Non potevo smettere senza aver mai recitato Eduardo.

Ci ho pensato a lungo, prima di decidermi a contattare il regista, poi, dal 2015, sono entrato in compagnia.

Nel giro di un anno anche qui sono entrato nel Consiglio Direttivo e poi, dal 2019, sono stato eletto vicepresidente.

Come membro della Filodrammatica Partenopea, dal 2021 al 2022 sono stato nominato anche vicepresidente provinciale della FITA*.

Dei miei altri progetti legati al teatro: VeronaTeatro.orgBibliotecaTeatrale.org e RobertoBracco.org, parlerò in pagine dedicate.

* La FITA, Federazione Italiana Teatro Amatori, è la più importante federazione che riunisce le compagnie teatrali non professioniste in Italia.

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