Progetti vecchi e nuovi
Il blog - virquam.net
All’inizio non era un progetto. Ho cominciato a scrivere un blog senza programmarlo, all’improvviso, il 26 giugno del 2006, solo perché quella mattina volevo scrivere e condividere le cose che scrivevo.
Prima di quel giorno neppure sapevo cosa fosse un blog. Per me i siti web erano ancora solo quelli statici cui ero abituato, i social network erano oggetti misteriosi e si comunicava via SMS.
Fu una stagione relativamente breve, ma piacevole. La socializzazione nella blogosfera era cordiale, come accade nelle piccole comunità. Ci si conosceva un po’ tutti e delle mandrie di hater decerebrati che vagabondano su Facebook non c’era traccia.
I blog erano le “case” di ciascuno e ci si faceva visita l’un l’altro scambiandosi opinioni con rispetto e senza urlare.
Qualche troll che girava c’era, eh, però veniva per lo più trattato come lo scemo del villaggio e si spegneva presto.
L’arrivo di Facebook e Twitter ha spazzato via quel modo di fare comunità.
Nello stesso momento, altri interessi mi hanno portato altrove e per lunghi periodi ho smesso di scrivere nuovi post.
Col tempo ho cercato più volte di ridefinire il ruolo del blog, modificando argomenti, stili e obiettivi.
Per un po’ l’avevo perfino diviso in due, tre siti web distinti.
È rimasto il posto migliore per raccogliere idee e racconti: quelle cose che scrivo solo perché mi fa piacere scrivere. E di questo materiale ne ho ancora molto, rinchiuso tra le pagine di taccuini e vecchi quaderni. Il progetto è quello di rivedere e pubblicare tutto il pubblicabile.
Su VirQuam potrete saperne di più.
Una raccolta di nove brevi racconti, nove ritratti di donne composti da frammenti di memorie.
Sedici brevissime storie che forse sono accadute davvero.
Poemetto in sei movimenti.
Il progetto Roberto Bracco
Nell’autunno del 2016 mi sono messo a studiare la moda dello spiritismo esplosa a fine ‘800: dovevo scrivere un articolo per la rivista con cui collaboravo.
Mi sono imbattuto così in un libro del 1906: “Spiritismo a Napoli nel 1886”. Il nome dell’autore, Roberto Bracco, non mi diceva nulla, ma costava poco e l’ho acquistato.
Gli sono bastate tre pagine per sorprendermi con una scrittura fresca, divertente e arguta che non mi sarei mai aspettato da un giornalista ottocentesco. Sembrava di leggere un monologo comico di oggi.
Mi sono messo immediatamente a cercare informazioni su questo autore. Mi pareva impossibile che fosse uno qualunque. Ed è stato così che ho scoperto la sua storia.
Roberto Bracco è stato il più importante drammaturgo italiano nel periodo tra la fine del XIX° secolo e la prima metà del XX°, conosciuto e apprezzato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Sud America. Fu perfino candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 1926, ma boicottato dalla dittatura italiana di cui era pubblicamente oppositore.
Di lui oggi si conosce pochissimo e a stento viene nominato nella storia della letteratura e del teatro.
Questa assenza sistematica ha origine proprio nella sua opposizione attiva, netta e intransigente al regime fascista. A partire dal 1924 fu aggredito, censurato, boicottato e ridotto al silenzio dai criminali in camicia nera, senza che tutto ciò potesse scalfire la sua posizione antifascista.
Neppure dopo la fine della guerra e della dittatura il silenzio su Bracco si è dissolto. Al punto che io stesso, in 25 anni di studio e pratica teatrale, non avevo mai incontrato il suo nome.
Sono riuscito a procurarmi una copia delle sue opere, nell’edizione Carabba da lui stesso curata, oltre 80 anni fa. È l’ultima edizione completa pubblicata. Ho anche avviato una discreta collezione di libri, lettere, testi autografi, fotografie e altri documenti sulla sua attività.
Ora manca un sito web a lui dedicato che metta a disposizione di compagnie teatrali, studiosi del teatro e chiunque altro, la storia e le opere di questo grande autore italiano che merita di essere conosciuto per le sue opere e per l’esempio di grande coraggio democratico e onestà intellettuale nella sua opposizione contro la violenza della dittatura fascista.
Il sito dovrà raccontare tramite documenti originali digitalizzati la cultura, il teatro, la società italiana e napoletana tra la fine dell’800 e il secondo dopoguerra.
E questo è il mio progetto, in sintesi.
La storia tecnologica delle macchine fotografiche
Quando mi appassiona un argomento, voglio saperne il più possibile. Il mio approccio è storico: mi metto a studiare come siamo arrivati dai primi tentativi agli strumenti di oggi.
Ho studiato la storia delle penne stilografiche perché amo usarle. Mi interessava in particolare l’evoluzione della tecnologia e della produzione di questi strumenti di scrittura.
Allo stesso modo, da quando ho scoperto la fotografia ho cercato un libro che ripercorresse la storia dell’evoluzione tecnologica delle macchine fotografiche da scatola con un buco a veri gioielli meccanici di precisione.
Ho accumulato una discreta quantità di materiale e appunti su centinaia di modelli di fotocamere, negli ultimi dieci anni. Mi piacerebbe mettervi ordine, magari in forma di ipertesto, per renderlo facilmente consultabile. Una specie di Wikipedia sulla storia delle macchine fotografiche.
Per ora è solo un progetto non ancora messo su carta né dettagliato.
L’evoluzione dei sistemi di caricamento e gli alimentatori delle stilografiche, oltre alla fabbricazione dei pennini, è una storia affascinante.
Anzi, sono molte storie: ogni produttore del mondo ha battuto la sua strada inventando la sua soluzione. Certe sono state abbandonate, presto o tardi; altre sono sopravvissute, ma non sempre quelle migliori.
Anche su questo ho una certa quantità di materiale da organizzare. Per ora è solo una idea.
VeronaTeatro.org
Nel 2007 ho registrato il dominio “veronateatro.org” e realizzato un sito web dedicato al teatro amatoriale di Verona e provincia.
Avevo immaginato un portale di scambio di informazioni, supporto e discussione tra le compagnie teatrali. Un modo per fare comunità. Uno dei più grossi problemi del teatro da queste parti è infatti l’atteggiamento di chiusura e mancanza di comunicazione dentro l’ambiente.
Il forum ha chiuso dopo poco tempo, seguito dal resto delle funzioni “sociali”, prima per mancanza di collaborazione e poi per l’arrivo di Facebook.
La seconda incarnazione del progetto era un blog in cui ho pubblicato le mie recensioni agli spettacoli cui assistevo in città e in provincia e dove ripubblicavo tutte le notizie sul teatro amatoriale locale che riuscivo a trovare in giro.
Il sito, in questa forma, ha ottenuto un buon riscontro in termini di visite. Addirittura risultava il primo risultato su Google cercando alcune compagnie teatrali altrimenti praticamente assenti su internet. Alcune compagnie avevano perfino preso a inviarmi direttamente le notizie dei loro spettacoli.
È durato finché ho avuto il tempo e la voglia di continuare ad aggiornarlo. Tra il 2010 e il 2011 ho pubblicato sempre meno finché ho chiuso il sito nel 2012; ho conservato tutti i post originali rilevanti, che ho trasferito sul blog, sotto una categoria ad hoc.
Ogni tanto penso se non sia il caso di ricreare un sito dedicato alle recensioni teatrali.








