Web Design
Il Web Design non è mai stata la mia attività principale, ma in oltre 20 anni ho accumulato abbastanza esperienza per offrire un buon servizio ai clienti che lo richiedono.
Come ho iniziato
Ho scoperto l’html verso la metà degli anni ’90, quando internet era una novità che pesava sulle bollette telefoniche.
Scrivevo il codice html direttamente con il blocco note di Windows 3.11 e verificavo il risultato con Netscape Navigator, il browser di riferimento prima dell’arrivo di Internet Explorer. Ho usato anche la suite Netscape Communicator 4.6 che comprendeva “Composer”, un ottimo editor di html con anteprima in tempo reale.
All’inizio non avevo ancora una connessione internet e usavo l’html per riscrivere gli appunti in forma di ipertesto. Appena ho potuto disporre di un modem 56Kb, ho cominciato subito a creare il mio primo sito web e a sperimentare ogni novità. Era il World Wide Web di prima generazione: pagine statiche e un menu che doveva linkarle tutte perché mancavano funzioni di ricerca.





Esperienze
1994
2001
2002
2005
2006
2007
2010-2017
2017
Il Web 2.0 e i blog
Col nuovo millennio è iniziata la rivoluzione dei siti dinamici. Già nel 2001 ho installato PHPNuke, uno dei primi CMS basati su PHP e MySQL. La novità straordinaria era la possibilità di aggiungere pagine e contenuti senza dover riscrivere ogni volta lo stesso codice html e direttamente online. Era nato il cosiddetto web 2.0. Negli anni successivi ho continuato a provare tutti i CMS possibili, per il solo gusto di scoprire cose nuove.
Dal 2002 ho cominciato a lavorare come programmatore in una piccola software house. I progetti web richiesti dai clienti venivano sviluppati con Typo3, un CMS estremamente complicato, fino al punto da avere un proprio linguaggio di programmazione interno per costruire le pagine del sito. L’ho detestato.
Nel 2006 ho aperto il mio primo blog, in 10 minuti, in forma anonima, sulla piattaforma di Repubblica/Kataweb. A quel tempo era basata su MovableType. Mi ero dato un nome ridicolo, inventato a casaccio dal titolo di un film che avevo visto un paio di giorni prima. Doveva essere solo un esperimento per provare cosa fossero i blog, che erano tanto di moda. Però era divertente: certi post venivano letti e commentati da così tante persone che ho continuato per un paio di anni a scrivere quasi quotidianamente. Ci scrivevo racconti, più o meno autobiografici.
Presi a indicare quella identità fittizia con le sole iniziali: V.Q. e l’ho mantenuta su tutti i blog successivi e sui social network. Da quelle iniziali è poi derivato il nome VirQuam del mio blog attuale (e no, le parole latine “vir” e “quam” accostate non hanno alcun senso).
WordPress
Nel 2005 ho installato per la prima volta WordPress. Era la versione 1.5, pubblicata da poco, credo, perché sul sito era possibile scegliere ancora la 1.2 che era indicata come più stabile. È stata come un’epifania: vedevo il codice PHP per la prima volta molto chiaro, razionale e con un supporto semplice a temi grafici e plugin di terze parti, in cui perfino la divisione in directory del framework era progettata in modo pulito e comprensibile al primo sguardo. Era leggero e modulare come nessuno dei CMS che avevo visto fino ad allora. Per la prima volta mi sentivo in grado di modificarlo a mio piacimento per adattarlo alle mie esigenze.
E non ho più cambiato.
Nel 2007 ho registrato il mio dominio personale aleksfalcone.org e nello stesso anno ho realizzato il primo sito WordPress per un cliente pagante. Tre anni dopo ho registrato virquam.net.
Per otto anni, dal 2010 al 2017, sono stato l’unico riferimento tecnico per lo sviluppo e la manutenzione di Queryonline, la rivista online del CICAP. Quando sono arrivato, era un progetto WordPress lento e colpito da attacchi malware quasi quotidianamente. Nel corso di molti mesi sono riuscito a ridurre i danni a zero, rendendolo un sito solido, inattaccabile e correttamente funzionante senza i continui downtime e ripristini da backup di cui aveva bisogno prima. Tutto questo nonostante la complessità di gestione di una rivista online, con alcune decine di autori, redattori e post pubblicati ogni giorno. È stata una palestra notevole.
Più recentemente ho continuato a studiare per tenermi aggiornato sulla progettazione di interfacce UX/UI e le nuove tecnologie che hanno del tutto cambiato l’esperienza d’uso di WordPress.
I temi grafici di tipo “responsive”, che si adattano da soli alla visualizzazione sui schermi di ogni dimensione, l’avvento dei page builder come Elementor, Spectra, BeaverBuilder, BricksBuilder, la la rivoluzione dell’editor a blocchi Gutemberg anziché il tradizionale text editor sono le novità più evidenti.
Ho fatto più corsi che nuovi siti web, ma quelli che ho realizzato di recente sono senza dubbio i miei lavori più riusciti in questo settore.
E i clienti ne sono soddisfatti.




